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La nazionale di calcio dell'Italia (ufficialmente Nazionale A)[3] è la rappresentativa calcistica maschile dell'Italia. Posta sotto l'egida della Federazione Italiana 🍌 Giuoco Calcio, rappresenta l'Italia nelle varie competizioni ufficiali e amichevoli riservate alle nazionali di calcio. I suoi componenti sono noti 🍌 come azzurri per il colore delle divise.
È una delle nazionali di calcio più titolate del mondo: ha vinto quattro campionati 🍌 mondiali (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006, secondi al mondo dopo il Brasile e a pari merito 🍌 con la Germania), due campionati europei (Italia 1968 ed Europa 2024) e un torneo olimpico (Berlino 1936, uno dei sette 🍌 riservati alle nazionali maggiori e disputati dal 1908 al 1948). In bacheca annovera inoltre due Coppe Internazionali (1927-1930 e 1933-1935), 🍌 competizione continentale riconosciuta quale ufficiosa antesignana del campionato europeo.
Avendo ottenuto come ulteriori piazzamenti due secondi posti (Messico 1970 e Stati 🍌 Uniti 1994) e un terzo posto (Italia 1990) al mondiale, un secondo posto nella Coppa Internazionale (1931-1932), due secondi posti 🍌 all'europeo (Belgio-Paesi Bassi 2000 e Polonia-Ucraina 2012), una medaglia di bronzo al torneo olimpico di Amsterdam 1928, un terzo posto 🍌 alla FIFA Confederations Cup (2013), due terzi posti alla UEFA Nations League (2024-2024 e 2024-2024) e una partecipazione alla Coppa 🍌 dei Campioni CONMEBOL-UEFA (2024), l'Italia è l'unica nazionale medagliata in tutte le competizioni ufficiali organizzate da FIFA e UEFA per 🍌 le nazionali maggiori.
È una delle due nazionali (l'altra è il Brasile) che si sono aggiudicate due titoli mondiali consecutivi, nelle 🍌 edizioni del 1934 e del 1938; detiene, inoltre, due record mondiali per squadre nazionali: quello di imbattibilità assoluta, stabilito tra 🍌 il 10 ottobre 2024 e il 6 ottobre 2024, con 37 partite consecutive senza sconfitte,[4] e quello di inviolabilità della 🍌 propria porta, non avendo subito reti per 1 168 minuti di gioco consecutivi, dal 14 ottobre 2024 al 26 giugno 🍌 2024.[5]
Nella graduatoria FIFA, in vigore dall'agosto 1993, ha occupato il 1º posto più volte, nel novembre del 1993 e nel 🍌 corso del 2007 (febbraio, aprile-giugno, settembre); il peggior piazzamento è stato invece il 21º posto dell'agosto 2024.[6] A dicembre 2024 🍌 occupa il 9º posto.[1]
L'esordio assoluto della nazionale italiana nel 1910, in maglia bianca; si noti la non uniformità nel colore 🍌 dei pantaloncini, cosa non richiesta dai regolamenti dell'epoca.
Le vicende più importanti della nazionale di calcio italiana sono legate alla cosiddetta 🍌 nazionale «A» che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie, era la nazionale unica, che assumeva poi varie fisionomie a 🍌 seconda del torneo al quale essa partecipava. Se era normale che nel corso dei tornei maggiori quali Coppa Internazionale o 🍌 campionato del mondo venisse schierata la formazione più competitiva possibile, nel corso del torneo olimpico si dava spazio a professionisti 🍌 di seconda fascia, in genere giovani universitari, come coloro che vinsero la medaglia d'oro nell'edizione di Berlino 1936. Proprio il 🍌 periodo interbellico fu il più florido per la nazionale azzurra che, sotto la guida di Vittorio Pozzo, oltre all'oro olimpico 🍌 fece suoi in sequenza anche i mondiali di Italia 1934 e Francia 1938.
Nel secondo dopoguerra vennero via via inserite categorizzazioni 🍌 più precise, soprattutto per introdurre criteri di convocazione oggettivi e uguali per tutti, sia per via della progressiva istituzione di 🍌 tornei giovanili sia per dare un quadro di riferimento chiaro al torneo olimpico di calcio: il regolamento del CIO prevedeva 🍌 infatti che la partecipazione fosse riservata solo ad atleti il cui status era formalmente di dilettante. Questo, però, faceva sì 🍌 che molte federazioni che ammettevano il professionismo fossero costrette a mandare i loro giocatori di seconda, se non terza fascia 🍌 (secondo una formula empirica di compromesso via via variata nel tempo, i professionisti meno in vista e meno pagati e, 🍌 successivamente, quelli che non avessero mai partecipato alle fasi finali di un campionato continentale o di quello mondiale), mentre federazioni 🍌 i cui atleti avevano lo status di dilettante, come l'Unione Sovietica e in generale tutte quelle del blocco dell'Est europeo, 🍌 potevano mandare in pratica la propria nazionale maggiore.
Non a caso per lungo tempo, nel secondo dopoguerra, il torneo olimpico di 🍌 calcio fu appannaggio di nazionali come la succitata sovietica, la Cecoslovacchia, la Germania Est e l'Ungheria. Ciò perdurò fino all'edizione 🍌 di Seul 1988, quando fu deciso che le rappresentative olimpiche fossero, per tutti i partecipanti, le rispettive nazionali Under-21 (o 🍌 Under-23), con al massimo tre calciatori fuoriquota.
La prima importante vittoria italiana, nel campionato del mondo 1934.
Seguì un periodo di calo, 🍌 complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti, l'Italia non ebbe successo al mondiale del 🍌 1950 né a quello del 1954 e, addirittura, non si qualificò a quello del 1958: di conseguenza, rinunciò a prendere 🍌 parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Al mondiale del 1962 uscì al primo 🍌 turno in una spedizione mal gestita, mentre a quello del 1966 andò peggio, perché fu eliminata dai semiprofessionisti della Corea 🍌 del Nord.[7]
La rinascita avvenne con la vittoria del campionato d'Europa 1968, che vide l'Italia di Ferruccio Valcareggi, padrona di casa, 🍌 superare in finale la Jugoslavia.[8] Due anni dopo, al mondiale di Messico 1970, gli Azzurri avrebbero dato vita alla famosa 🍌 semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3 ai tempi supplementari; in finale sarebbero 🍌 stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo il negativo campionato del mondo 1974 in Germania Ovest, dove 🍌 l'Italia fu esclusa al primo turno, il profondo ricambio generazionale nel frattempo portato avanti da Enzo Bearzot permise alla squadra 🍌 di ben figurare al mondiale di Argentina 1978, dove espresse un bel gioco che le valse il quarto posto.[7]
Simile piazzamento 🍌 venne replicato al campionato d'Europa 1980 giocato in Italia, stavolta accolto come insoddisfacente alla luce delle aspettative della vigilia. Questo 🍌 ciclo culminò nel mondiale di Spagna 1982, dove, pur a fronte di un certo scetticismo della vigilia, accentuato dall'incerto avvio 🍌 sul campo, gli Azzurri uscirono alla distanza, battendo in sequenza nella seconda fase dapprima i campioni uscenti dell'Argentina e il 🍌 favorito Brasile, poi, in semifinale, la sorprendente Polonia. Nella finale di Madrid sconfissero infine i campioni d'Europa in carica della 🍌 Germania Ovest per 3-1, divenendo per la terza volta campioni del mondo.[7]
Dopo la mancata qualificazione all'europeo di Francia 1984,[7] il 🍌 mondiale di Messico 1986 segnò l'addio di Bearzot. Gli Azzurri passarono nelle mani di Azeglio Vicini, il quale rinnovò a 🍌 blaze cassino aposta volta il gruppo in vista del campionato d'Europa 1988 in Germania Ovest, dove raggiunsero la semifinale poi persa contro 🍌 l'Unione Sovietica. Una bella nazionale si presentò al campionato del mondo 1990 casalingo, ma in semifinale, dopo i tiri di 🍌 rigore, ebbe la meglio l'Argentina; nella finale per il terzo posto gli Azzurri sconfissero poi l'Inghilterra.[7]
L'Italia fallì la qualificazione al 🍌 campionato d'Europa 1992 in Svezia, sicché Vicini fu esonerato a eliminatorie in corso e sostituito da Arrigo Sacchi, il quale 🍌 qualificò la nazionale per il mondiale di Stati Uniti 1994. Nel novembre 1993, grazie all'ottimo girone di qualificazione disputato, l'Italia 🍌 salì al primo posto della classifica FIFA (istituita nell'agosto di quell'anno), posizione che mantenne per un mese. Al campionato del 🍌 mondo 1994 gli Azzurri inizialmente stentarono, superando la fase a gironi solo tramite ripescaggio delle migliori terze, ma poi riuscirono 🍌 a proseguire il cammino sino alla finale, trascinati nella fase a eliminazione diretta dai gol di Roberto Baggio. Nella finale 🍌 di Pasadena gli Azzurri pareggiarono senza reti contro il Brasile, ma persero nuovamente ai rigori, nella prima finale di un 🍌 mondiale decisa dai tiri dal dischetto. L'avventura al campionato d'Europa 1996 in Inghilterra finì già al primo turno e contestualmente 🍌 quella di Sacchi, a cui succedette Cesare Maldini. Al mondiale di Francia 1998, a cui la nazionale italiana si qualificò 🍌 superando la Russia ai play-off, il cammino si interruppe ai quarti di finale contro i padroni di casa, ancora una 🍌 volta ai rigori.[7]
L'Italia campione del mondo per la terza volta nella storia a Spagna 1982.
L'occasione per una rivincita arrivò due 🍌 anni dopo, al campionato d'Europa 2000, dove gli Azzurri giunsero in finale, proprio contro la Francia. In vantaggio fino al 🍌 90', la squadra di Dino Zoff pareva in procinto di condurre in porto il successo, ma i francesi pareggiarono all'ultimo 🍌 istante dei tempi regolamentari: demoralizzati dalla rete subita in extremis, gli Azzurri furono sconfitti ai supplementari dalla regola del golden 🍌 goal.[9] A seguito di alcuni sprezzanti giudizi di Silvio Berlusconi, sentendosi leso nella blaze cassino aposta dignità, per protesta Zoff si dimise 🍌 all'indomani della finale,[10] lasciando il posto a Giovanni Trapattoni. Peggio andò il mondiale di Corea del Sud-Giappone 2002: la squadra 🍌 alla vigilia era tra le favorite, ma, dopo aver passato a fatica il primo turno, esprimendo un gioco difensivista e 🍌 rinunciatario, fu eliminata ancora al golden goal negli ottavi dai padroni di casa della Corea del Sud (1-2); fu il 🍌 risultato peggiore dal 1986. Al campionato d'Europa 2004, similmente deludente, l'Italia uscì dal torneo al primo turno.
Al campionato del mondo 🍌 2006 l'Italia di Marcello Lippi fu grande protagonista. Dopo essere giunta prima nel suo girone davanti al Ghana, nella fase 🍌 a eliminazione diretta batté in sequenza Australia, Ucraina e, ai tempi supplementari, anche la Germania padrona di casa. In finale 🍌 trovò nuovamente la Francia, superandola ai rigori: fu il penalty di Fabio Grosso a incoronare gli Azzurri campioni del mondo 🍌 per la quarta volta.[7] Lippi lasciò dopo il successo e venne sostituito da Roberto Donadoni, che guidò la nazionale all'europeo 🍌 di Austria-Svizzera 2008, dove l'Italia si spinse fino ai quarti di finale, venendo estromessa dal dischetto per mano della Spagna, 🍌 futura vincitrice del torneo.
La festa azzurra per la vittoria del quarto mondiale a Germania 2006.
La vittoria mondiale del 2006 aveva 🍌 permesso agli Azzurri, nel frattempo tornati sotto la guida di Lippi, di accedere all'edizione 2009 della Confederations Cup: alla blaze cassino aposta 🍌 prima partecipazione, in Sudafrica l'Italia deluse, venendo eliminata al primo turno.[11] Al mondiale di Sudafrica 2010 la squadra azzurra, guidata 🍌 sempre da Lippi, deluse ancor di più, chiudendo all'ultimo posto il proprio girone eliminatorio: gli Azzurri furono estromessi al primo 🍌 turno del mondiale, fatto che non accadeva da trentasei anni, e, per la prima volta in diciassette partecipazioni, senza vincere 🍌 alcuna partita.
Nell'estate 2010 l'Italia passò sotto la guida di Cesare Prandelli. Durante le qualificazioni al campionato d'Europa 2012 la nazionale, 🍌 a seguito della vittoria contro la Slovenia del 6 settembre 2011 (1-0), ottenne il record di precocità per quanto riguarda 🍌 l'accesso alla competizione continentale, conseguita con due turni di anticipo.[12] Nella fase conclusiva dell'Europeo l'Italia approdò fino alla finale, dove 🍌 subì, tuttavia, un pesante 0-4 dalla Spagna.[13]
Il secondo posto maturato nella rassegna continentale permise agli Azzurri di partecipare l'anno seguente 🍌 alla Confederations Cup. Stavolta ben si comportarono rispetto all'edizione precedente: sconfitti in semifinale, ai rigori, ancora dalla Spagna, gli italiani 🍌 si rifecero nella finale per il terzo posto, conquistando la medaglia di bronzo battendo, nuovamente dal dischetto, l'Uruguay.[14] Nonostante tali 🍌 positivi piazzamenti, la gestione Prandelli si concluse negativamente al mondiale di Brasile 2014, in cui la nazionale venne eliminata alla 🍌 fase a gironi; per la terza volta nella propria storia gli Azzurri vennero estromessi al primo turno da due edizioni 🍌 consecutive della rassegna iridata.
La nazionale italiana vincitrice del secondo titolo continentale nell'edizione di Europa 2024.
A Prandelli seguì l'interregno di Antonio 🍌 Conte, il quale rivitalizzò temporaneamente una nazionale in fase calante, lasciandola al termine del campionato d'Europa 2024 dopo un'eliminazione ai 🍌 quarti di finale contro la Germania campione del mondo in carica, maturata solo ai rigori. Fallimentare si rivelò, invece, la 🍌 successiva gestione di Gian Piero Ventura, con l'Italia che per la seconda volta nella blaze cassino aposta storia mancò la qualificazione al 🍌 mondiale (dopo una striscia di quattordici partecipazioni consecutive alle fasi finali), causa l'eliminazione allo spareggio per l'accesso a Russia 2024 🍌 per mano della Svezia.[15]
A risollevare le sorti di una nazionale al suo punto più basso da sessant'anni a quella parte, 🍌 venne chiamato Roberto Mancini, il quale guidò gli azzurri al debutto nella neonata UEFA Nations League e in seguito ottenne, 🍌 con il record di tre giornate di anticipo[16] e un percorso netto di dieci vittorie su dieci incontri,[17] la qualificazione 🍌 alla fase finale del campionato d'Europa 2024. Un anno più tardi l'Italia conseguì anche l'accesso alla final four di UEFA 🍌 Nations League 2024-2024, per poi prolungare la striscia di imbattibilità[18] anche al campionato europeo, dove la squadra azzurra raggiunse, per 🍌 la seconda volta in tre edizioni, la finale di Wembley, vinta ai tiri di rigore contro l'Inghilterra: per gli italiani 🍌 fu il secondo titolo europeo, a cinquantatré anni di distanza dal precedente.[19] Nel settembre seguente gli italiani prolungarono la striscia 🍌 di imbattibilità a 37 partite (record mondiale assoluto) e un mese dopo chiusero al terzo posto l'edizione casalinga della UEFA 🍌 Nations League,[20] ma, per la seconda volta consecutiva, fallirono l'approdo alla fase finale del campionato del mondo, venendo sconfitti dalla 🍌 Macedonia del Nord ai play-off. Conseguita la qualificazione alla final four della UEFA Nations League 2024-2024, gli azzurri chiusero al 🍌 terzo posto la rassegna per la seconda volta consecutiva. Fu questa l'ultima competizione a vedere Mancini alla guida della nazionale, 🍌 sostituito da Luciano Spalletti.
Lista degli stadi della nazionale di calcio dell'Italia. Lo stesso argomento in dettaglio:
L'Olimpico di Roma, impianto con 🍌 il maggior numero di incontri degli Azzurri, in occasione di Italia – Svizzera al campionato d'Europa 2024
Non esiste uno stadio 🍌 nazionale per gli incontri della squadra.
Ad agosto 2024 la sede più utilizzata in assoluto è lo stadio Olimpico di Roma 🍌 (64 incontri tra il 1953 e il 2024); a seguire, tra quelli con almeno 20 incontri, figurano il Giuseppe Meazza 🍌 di Milano (47 tra il 1927 e il 2024), l'Artemio Franchi di Firenze (30 tra il 1933 e il 2024), 🍌 il San Paolo di Napoli (24 tra il 1960 e il 2024), il Luigi Ferraris di Genova (23 tra il 🍌 1928 e il 2024), il Renato Dall'Ara di Bologna (22 tra il 1927 e il 2024), il Comunale di Torino 🍌 (21 tra il 1934 e il 2024, due delle quali dopo la ristrutturazione in "Stadio Grande Torino").
L'elenco tiene conto sia 🍌 delle gare disputate con l'Italia quale squadra ospitante che quelle, in occasione di tornei ufficiali, in cui il campo sia 🍌 formalmente neutro[21].
Centro di allenamento [ modifica | modifica wikitesto ]
Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi. Lo stesso argomento in dettaglio:
Gli azzurri 🍌 a Coverciano nel 1974.
La sede di allenamento degli Azzurri è il Centro Tecnico Federale Luigi Ridolfi a Firenze, che prende 🍌 il nome di Coverciano dall'omonimo quartiere in cui si trova. Qui la nazionale svolge, dal 1958,[22] quasi stabilmente tutte le 🍌 sessioni di allenamento e i ritiri prima di un incontro o di un torneo e, talvolta, vi disputa delle gare 🍌 amichevoli non ufficiali di preparazione agli eventi, contro selezioni giovanili o squadre di club.[23]
Il centro, di proprietà della FIGC tramite 🍌 la società partecipata Federcalcio Servizi s.r.l.,[24] è stato inaugurato nel 1958[25] ed era il primo al mondo nel suo genere.[26] 🍌 La strattura ospita anche tutte le altre diciotto nazionali maschili e femminili di calcio, in vista dei rispettivi impegni internazionali,[26] 🍌 tanto da essere rinominata Casa degli Azzurri,[26] oltre a Università del calcio, poiché è anche la sede del Settore Tecnico 🍌 federale.[26]
Dal 1990 ai primi anni 2000 soprattutto, la nazionale ebbe anche altre due opzioni saltuarie quali sede dei ritiri prima 🍌 di un grande evento: il Centro sportivo La Borghesiana, struttura polivalente privata ubicata nell'omonima periferia di Roma ed inaugurata proprio 🍌 in occasione del campionato del mondo 1990 disputato in Italia;[27] il centro polivalente di Sportilia, ubicato a Santa Sofia (FC) 🍌 e di proprietà dell'Istituto per il credito sportivo,[28] utilizzato ad esempio prima del campionato del mondo 1994. Inoltre, occasionalmente, la 🍌 nazionale si è radunata in altri centri sportivi, come nel caso del Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti (sempre a 🍌 Roma vicino allo Stadio Olimpico),[29] dello Juventus Training Center di Vinovo prima di giocare a Torino,[30] del Centro Sportivo Suning[31] 🍌 o del Centro sportivo di Milanello,[32] entrambi di proprietà rispettivamente di Inter e Milan, prima di recarsi allo Stadio Giuseppe 🍌 Meazza.
Museo del Calcio. Lo stesso argomento in dettaglio:
L'ingresso del Museo del Calcio
Il Museo del Calcio, inaugurato nel 2000[33] e situato 🍌 nella casa coloniale Podere Gignoro all'interno del Centro Tecnico Federale della FIGC a Firenze, raccoglie la storia presente e passata 🍌 della nazionale e della FIGC. Sono esposti numerosi cimeli della nazionale italiana dal 1922 ad oggi (palloni, medaglie, scarpe, maglie, 🍌 ecc.), oltre a un centro informativo digitale con archivio di fotografie e filmati. La Fondazione Museo del Calcio ospita regolarmente, 🍌 all'interno dei suoi spazi, mostre temporanee ed eventi culturali oltre ad organizzare periodicamente mostre itineranti su tutto il territorio nazionale, 🍌 presso altri musei ed istituzioni pubbliche.
Qui sono custodite le copie dei trofei conquistati dagli Azzurri, e alcune medaglie dei giocatori 🍌 riferite ai vari piazzamenti sul podio in alcuni tornei.[34]
Casa Azzurri [ modifica | modifica wikitesto ]
Casa Azzurri. Lo stesso argomento 🍌 in dettaglio:
Casa Azzurri del 2012 a Cracovia
Casa Azzurri è un struttura temporanea della FIGC che accompagna la nazionale in occasione 🍌 delle partecipazioni della squadra alle fasi finali della Coppa del Mondo FIFA, del Campionato europeo di calcio e della UEFA 🍌 Nations League.[35] Casa Azzurri viene allestita, fin dalla blaze cassino aposta prima edizione per il Campionato mondiale 1998, in una location temporanea 🍌 solitamente ubicata nella città sede del ritiro della squadra per la competizione, ed accoglie media, istituzioni, vertici della federazione, artisti 🍌 in concerto e testimonial, per la promozione del "made in Italy". Dal Campionato europeo 2024 è partita anche la formula 🍌 Casa Azzurri on Tour che segue la squadra, dalla propria sede di ritiro dove è ubicata la struttura principale, anche 🍌 nelle città dove disputa gli incontri del torneo.[35]
Dal 2024 Casa Azzurri è aperta anche ai tifosi, mentre nel 2024 si 🍌 è ampliata pure ad altre squadre del Club Italia come la nazionale di calcio femminile e le nazionali di beach 🍌 soccer.[35]
Colori e simboli [ modifica | modifica wikitesto ]
Colori e simboli della nazionale di calcio dell'Italia. Lo stesso argomento in 🍌 dettaglio:
Azzurro Savoia. Lo stesso argomento in dettaglio:
Nel 1911 la nazionale indossa per la prima volta la maglia azzurra.
Il colore ufficiale 🍌 della nazionale di calcio dell'Italia, in tutte le rappresentative maschili e femminili, è l'azzurro; nello specifico nella gradazione denominata azzurro 🍌 Savoia, avente saturazione cromatica compresa fra il blu pavone e il pervinca, più chiaro del blu pavone.[36]
Sulla scelta del colore 🍌 azzurro, effettuata in occasione del terzo incontro ufficiale della nazionale, il 6 gennaio 1911 contro l'Ungheria,[37] erano state fatte varie 🍌 ipotesi: la prima, che fosse stato ripreso dai colori della nazionale francese (anche se questa indossa in realtà il blu 🍌 e non l'azzurro); la seconda, che venisse dal colore dei mari (e del cielo) italiani; la terza, che si fosse 🍌 casualmente scelto un colore alternativo al bianco a causa della forte nevicata avvenuta in mattinata e del clima nebbioso esistente 🍌 a Milano in occasione della partita contro gli ungheresi (il bianco avrebbe infatti confuso i giocatori italiani con l'ambiente circostante).[38] 🍌 In realtà, le fonti storiche spiegano come l'azzurro sia stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all'epoca in 🍌 Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360: il blu Savoia, un azzurro molto intenso. Questo, 🍌 a blaze cassino aposta volta, era stato desunto dalla tinta del manto di Maria Vergine,[39] tradizionalmente di colore azzurro, a cui la 🍌 casata era devota.[40][41] A riprova dell'origine monarchica della scelta, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce 🍌 sabauda, ovvero una croce bianca in campo rosso.[42][43] Il calcio fu la prima disciplina sportiva ad adottare la maglia azzurra 🍌 quale simbolo di appartenenza all'Italia, che in seguito venne utilizzata da quasi tutte le rappresentative nazionali negli altri sport.
Maglia azzurra. 🍌 Lo stesso argomento in dettaglio:
La classica divisa italiana: maglia azzurra, pantaloncini bianchi e calzettoni azzurri.
La prima divisa della nazionale di 🍌 calcio dell'Italia, ovvero quella "casalinga", è tradizionalmente composta da una maglia azzurra, da pantaloncini bianchi e da calzettoni azzurri. La 🍌 maglia è di colore azzurro dal 1911, salvo qualche periodo in cui questo colore tendeva più al celeste. I pantaloncini 🍌 sono bianchi, negli ultimi venti anni spesso utilizzati anch'essi di colore azzurro a formare una divisa a tinta unita, mentre 🍌 in passato sono stati usati occasionalmente anche di colore nero o marrone. I calzettoni infine sono azzurri dal 1960, poiché 🍌 in precedenza erano neri con bordo azzurro.
La seconda divisa, ovvero quella da "trasferta", è tradizionalmente composta da una maglia bianca 🍌 con richiami all'azzurro, da pantaloncini azzurri e da calzettoni bianchi. La maglia è di colore bianco dal 1911, salvo divenire 🍌 nera in qualche occasione, durante il periodo fascista. I pantaloncini sono azzurri, spesso utilizzati anch'essi di colore bianco a formare 🍌 una divisa a tinta unita; altri colori utilizzati per i pantaloncini sono il blu navy o il nero. I calzettoni 🍌 infine sono bianchi, salvo alcune divise del passato che disponevano di calzettoni azzurri o neri.
L'Italia in totale completo azzurro, una 🍌 scelta cromatica sovente utilizzata dalla nazionale a partire dagli anni 2000 e già saltuariamente vista in passato.
Il 1954 è l'anno 🍌 in cui venne indossata una terza divisa, che presentava un colore alternativo all'azzurro e al bianco, i due colori storici:[44] 🍌 il 5 dicembre di quell'anno, l'Italia ospitò un’amichevole contro l'Argentina e i giocatori della selezione italiana scesero in campo con 🍌 una inedita maglia verde, sulla quale veniva mantenuto lo stesso stemma usato in quel periodo. I pantaloncini rimasero bianchi, mentre 🍌 i calzettoni furono neri bordati di verde. Per i cinquant'anni che seguirono quell'evento, la nazionale rimase con i classici due 🍌 colori fino al 2004 quando, per un'amichevole a Reykjavík con l'Islanda del 17 agosto, l'Italia utilizzò un'inedita divisa blu scuro.[45][46]
Per 🍌 i portieri della nazionale, invece, la prime divise furono di colore bianco o nero.[37] Nel secondo dopoguerra si cambiò passando 🍌 a varie tonalità di grigio, con colletto e bordi blu[37] e pantaloncini neri. Questa divisa dei portieri rimase pressoché invariata 🍌 fino agli anni ottanta, quando il grigio della maglia divenne un argento metallico, frutto anche delle novità tecniche dell'industria tessile.[37] 🍌 Dall'inizio del decennio successivo vennero realizzate ancora divise dei portieri con i colori tradizionali argento o grigio, ma che presentavano 🍌 anche altri colori in disegni centrali e/o sulle maniche.[37] Nella seconda metà degli anni novanta invece si è abbandonato l'utilizzo 🍌 di un colore univoco per la divisa dei portieri,[37] pur utilizzando ancora il grigio ed arrivando ad avere nel kit 🍌 ufficiale anche quattro divise ufficiali per il portiere.
Nel 2024 l'Italia torna a dotarsi di una terza divisa, rispolverando nell'occasione il 🍌 succitato verde già visto nel 1954.[47]
Simboli ufficiali [ modifica | modifica wikitesto ]
Dal terzo incontro nel 1911, quando venne adottato 🍌 il colore azzurro per le maglie, e fino alla nascita della Repubblica Italiana nel 1946 lo stemma adottato sulla divise 🍌 della nazionale di calcio dell'Italia consisteva nella croce sabauda, costituita da una croce bianca in campo rosso, su sfondo azzurro,[48] 🍌 simbolo di Casa Savoia, dinastia allora regnante in Italia; a questo simbolo venne aggiunto, durante il ventennio di regime fascista, 🍌 il fascio littorio a lato destro dello stesso.[48]
Dal 1947 e fino al 1984 trovò posto sulle maglie un tricolore raccolto 🍌 in uno scudetto con bordo dorato, di forma analoga a quello delle squadre campioni d'Italia di qualsiasi disciplina, al quale 🍌 venne aggiunta nel 1952 una banda orizzontale nera, anch'essa all'interno di una ulteriore bordatura dorata e sormontante lo stesso scudo, 🍌 contenente la scritta ITALIA in maiuscolo e di colore oro.[48] Questo logo accompagnò gli incontri della nazionale fino al 1982,[48] 🍌 quando venne apportata una piccola variante consistente nell'aggiunta della scritta FIGC , sempre in color oro, posizionata verticalmente nella banda 🍌 bianca del tricolore.[48] A seguito della vittoria nel campionato del mondo 1982 venne modificato lo stemma, e il nuovo logo 🍌 prevedeva uno scudo svizzero, bordato in oro, contenente il tricolore sovrastato da una banda nera al cui interno trovavano spazio 🍌 tre stelle dorate, rappresentanti i tre titoli mondiali conquistati.
La maglia utilizzata a Euro 2024, indossata da Giacomo Raspadori, con lo 🍌 stemma in uso fino al 2024.
Dal 1984 fino al 1998 lo stemma sulle maglie corrispose al logo istituzionale della FIGC, 🍌 modificato solo una volta nel 1991. Dal 1999, pur mantenendo la Federcalcio un proprio logo, sulle maglie azzurre comparve nuovamente 🍌 lo scudetto tricolore, che venne apposto sulle casacche fino al 2006, quando la FIGC ripropose nuovamente sulle divise il proprio 🍌 logo, peraltro modificato in quel periodo.
Da allora le modifiche apportate allo stemma della nazionale sono state tre: la prima nel 🍌 2007 per fregiarsi della quarta stella corrispondente ai titoli mondiali vinti, la seconda nel 2024 e l'ultima, corrispondente al logo 🍌 attuale, a inizio 2024.
Il 2 gennaio 2024 è stato presentato un nuovo scudetto sulle maglie azzurre, composto dal tricolore italiano, 🍌 sormontato dalla scritta centrale FIGC e due strisce anch'esse dorate ai suoi lati, il tutto sovrastato dall'epigrafe ITALIA in azzurro; 🍌 sempre in azzurro è anche il bordo dello scudetto e le quattro stelle esterne al di sopra di esso.[49] Questo 🍌 logo differisce da quello istituzionale della FIGC, presentato a ottobre 2024, nel solco di quanto già fatto da altre federazioni 🍌 calcistiche che avevano deciso di differenziare i loghi tra l'istituzione e le rispettive nazionali.[50]
Il Canto degli Italiani. Lo stesso argomento 🍌 in dettaglio:
L'inno ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia è Il Canto degli Italiani (conosciuto anche come Fratelli d'Italia, Inno di 🍌 Mameli o Canto nazionale), inno nazionale della Repubblica Italiana,[51] che viene suonato prima di ogni incontro degli Azzurri. È un 🍌 canto risorgimentale scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel 1847, e il testo si compone di sei 🍌 strofe e un ritornello, che si alterna alle stesse.[52] Prima degli incontri della nazionale di calcio, vengono eseguite l'introduzione, la 🍌 strofa, una ripetizione della strofa e il ritornello; solitamente nella versione strumentale.
il 2 gennaio 2024, con il lancio del nuovo 🍌 scudetto sulle maglie azzurre, è stata presentata anche la nuova "identità sonora", composta dal sound logo e dal tema musicale, 🍌 che vengono riprodotte su ogni mezzo di comunicazione, fisico e digitale, oltre ad accompagnare l'ingresso in campo della nazionale.[53] Il 🍌 sound logo del nuovo scudetto dura tre secondi, ed è composto con due semplici note allo scopo di creare un 🍌 carattere fortemente emozionale,[53][54] mentre il tema musicale da cui deriva, intitolato Azzurri, è stato composto e prodotto da Enrico Giaretta 🍌 e Maurizio D'Aniello con la voce della soprano Susanna Rigacci.[53][55]
Club Italia (calcio). Lo stesso argomento in dettaglio:
L'incontro di Milano tra 🍌 Italia B e Inghilterra B dell'11 maggio 1950.
Il Club Italia è un organismo della Federazione Italiana Giuoco Calcio che riunisce 🍌 e coordina la gestione delle attività di tutte le squadre nazionali, sia maschili sia femminili, delle discipline poste sotto l'egida 🍌 della federazione (calcio, calcio a 5 e beach soccer).[56][57]
Il Club Italia è presieduto dal presidente federale della FIGC, che impartisce 🍌 le linee guida e approva i programmi tecnici, decide l'organigramma delle strutture del club, oltre a essere il Capo delegazione 🍌 della nazionale A.[58] Viene coadiuvato dal vicepresidente vicario della federazione e dal presidente della Lega Serie A, oltre ad avere 🍌 la possibilità di istituire un organo consultivo composto da personalità del calcio italiano.[58] La responsabilità delle scelte tecniche della nazionale 🍌 A è invece affidata al Commissario tecnico.[58]
La struttura del Club è formata dall'Area operativa e dall'Area tecnica, che si suddivide 🍌 nelle seguenti funzioni: Performance e ricerca, Area medica, Football Analysis.[58]
In passato vi è stata anche una seconda squadra, la nazionale 🍌 B, che occasionalmente ha funto da supporto e sviluppo per la prima squadra. Nel tempo, la formazione ha affrontato le 🍌 squadre di altre nazioni e giocato partite contro altre formazioni B delle rispettive nazionali. Fin dalla creazione della squadra nel 🍌 1927, sono state giocate 70 partite ufficiali.[59][60] A questi incontri possono essere aggiunte altre 8 gare, disputate da selezioni interregionali.[61]
Si 🍌 fregiò impropriamente del titolo di "nazionale" anche la rappresentativa di Lega della Serie A che, dagli anni 1960 agli anni 🍌 1990, fu sporadicamente attiva con una propria maglia azzurra e un proprio stemma, attingendo — indistintamente tra giocatori italiani e 🍌 stranieri — dall'intero bacino della Serie A per affrontare in amichevole altre leghe, per un totale di 11 incontri.[62]
Diffusione nella 🍌 cultura di massa [ modifica | modifica wikitesto ]
Nazionale di calcio dell'Italia nella cultura di massa. Lo stesso argomento in 🍌 dettaglio:
«la storia di un popolo che ha cominciato a sentirsi unito in un'identità comune solo – e neppure sempre – 🍌 quando undici dei suoi ragazzi si infilavano una maglia azzurra per scendere su un campo verde a inseguire una sfera 🍌 di cuoio.»
La nazionale italiana di calcio ha assunto, nel corso dei decenni, un posto di rilievo nell'ambito socioculturale dell'Italia, arrivando 🍌 a creare un sentimento convergente di attaccamento alla squadra e di unità del Paese,[64][65] le cui storie oramai si intrecciano.[63] 🍌 A tutto ciò hanno contribuito le vittorie nel secondo dopoguerra, unite all'avvento dei mass media (come la televisione, la letteratura, 🍌 il cinema, la canzone popolare, i giornali e internet);[63] infatti la Coppa del Mondo FIFA vinta dagli Azzurri nel 1982 🍌 divenne un evento così penetrato dentro la storia d'Italia e nell'immaginario collettivo tanto da costituirsi come un tratto dell'identità nazionale.[66]
In 🍌 televisione, proprio la finale mondiale del 1982 vinta dagli Azzurri per 3-1 contro la Germania Ovest è stata il programma 🍌 in assoluto più seguito nella storia della tv italiana, con 36,7 milioni di telespettatori,[67] e da quando esiste il sistema 🍌 Auditel di rilevamento degli ascolti televisivi italiani (1986), nella classifica dei 50 programmi più visti, ben 45 sono incontri della 🍌 nazionale.[58] Tra l'altro, gli incontri degli Azzurri in competizioni ufficiali devono essere trasmessi in chiaro e in diretta in quanto 🍌 rientranti nell'elenco degli «eventi di particolare rilevanza per la società di cui deve essere assicurata la diffusione su palinsesti in 🍌 chiaro», redatto nel 2012 dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.[68] La conquista del quarto titolo mondiale, invece, fece segnare il 🍌 record di vendite e di tiratura nella storia, per un quotidiano italiano: il 10 luglio 2006 La Gazzetta dello Sport 🍌 ebbe oltre 2,3 milioni di copie vendute.[69]
La popolarità della nazionale di calcio la rende oggetto e sfondo di alcuni lungometraggi, 🍌 canzoni e testi letterari anche estranei all'ambito strettamente sportivo.
Gigi Riva, detentore del record di reti.
In più di 110 anni di 🍌 storia, hanno vestito la maglia della nazionale di calcio dell'Italia oltre 800 calciatori, in gran parte tesserati dai club italiani 🍌 al momento della convocazione.
Tra i calciatori di maggior rilievo che hanno vestito la maglia azzurra, figurano gli otto inseriti nella 🍌 lista FIFA Century Club, composta da giocatori che hanno disputato almeno 100 incontri con la propria nazionale: Gianluigi Buffon, Fabio 🍌 Cannavaro, Paolo Maldini, Daniele De Rossi, Andrea Pirlo, Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Dino Zoff. Quest'ultimo, tra l'altro, è stato 🍌 inserito nel 2004 nella UEFA Jubilee Awards quale miglior calciatore italiano della metà di secolo precedente, oltre a essere l'unico 🍌 azzurro ad aver conseguito il titolo di campione sia d'Europa sia del mondo.
Tra i cannonieri si segnalano Gigi Riva, Giuseppe 🍌 Meazza e Silvio Piola, oltre a Paolo Rossi e Salvatore Schillaci che hanno conseguito il titolo di capocannonieri di una 🍌 edizione del campionato mondiale di calcio.
Anche grazie alle loro gesta in nazionale, oltre al contributo dato nel proprio club, hanno 🍌 vinto il Pallone d'oro, massimo riconoscimento individuale per un calciatore, Gianni Rivera (1969), Paolo Rossi (1982), Roberto Baggio (1993), Fabio 🍌 Cannavaro (2006) e l'oriundo Omar Sivori (1961). Il termine "oriundo" è diffusamente usato per indicare un calciatore di nazionalità straniera 🍌 ma di origine italiana, equiparato nella normativa sportiva ai cittadini della penisola e perciò ammesso a far parte della nazionale 🍌 azzurra; è stato il caso di Anfilogino Guarisi, Atilio Demaría, Luis Monti, Enrique Guaita e Raimundo Orsi campioni del mondo 🍌 con l'Italia nel 1934, di Michele Andreolo campione del mondo nel 1938, di Mauro Germán Camoranesi campione del mondo nel 🍌 2006, di Jorginho, Emerson Palmieri e Rafael Tolói campioni d'Europa nel 2024, e di diversi altri calciatori a partire dagli 🍌 anni 1930 fino a oggi.
Capitani della Nazionale di calcio dell'Italia. Lo stesso argomento in dettaglio:
Gianluigi Buffon, detentore dei record di 🍌 presenze sia assoluto sia da capitano.
I capitani sono tutti quei calciatori che hanno indossato dal 1º minuto di un incontro 🍌 ufficiale la fascia di capitano della nazionale italiana, sia in maniera stabile per un determinato periodo, essendogli riconosciuto in veste 🍌 ufficiale questo ruolo, sia occasionalmente per uno o più incontri.
Nella storia della nazionale azzurra, oltre 90 calciatori hanno indossato la 🍌 fascia di capitano della squadra; di questi, 31 sono stati i capitani "designati" che hanno svolto questo ruolo stabilmente per 🍌 un determinato periodo. Gianluigi Buffon è il recordman per incontri disputati da capitano (80 partite) mentre Giacinto Facchetti ha assolto 🍌 questo ruolo per il periodo di tempo più lungo (11 anni). Altri capitani di maggior rilievo, per numero di incontri 🍌 e/o periodo di tempo, sono stati Fabio Cannavaro, Paolo Maldini, Dino Zoff, Giuseppe Bergomi, Franco Baresi, Giampiero Boniperti, Giorgio Chiellini 🍌 e Silvio Piola.
Il capitano attuale della squadra è, dal 2024, Ciro Immobile.[70]
Contributi dai club [ modifica | modifica wikitesto ]
Nazionale 🍌 di calcio dell'Italia e società calcistiche. Lo stesso argomento in dettaglio:
L'Ital-Juve dei primi anni 2010: la Juventus è il club 🍌 che storicamente ha fornito il maggior numero di tesserati alla nazionale.
La maggioranza dei calciatori che hanno vestito la maglia azzurra 🍌 proviene dai club italiani. Tra l'altro, fino agli anni 1990 non vi era mai stato nessun calciatore azzurro convocato nella 🍌 selezione italiana, che militasse in quel momento in un club straniero. Il contributo dei vari club italiani alla nazionale, rispecchia 🍌 più o meno quella che è la tradizione sportiva del Paese: la società che in assoluto vanta il maggior numero 🍌 di calciatori forniti alla nazionale, con conseguente maggior numero di presenze, è la Juventus, che distanzia l'Inter e il Milan 🍌 che, a loro volta, primeggiano su Roma, Fiorentina e Torino.
Il massiccio contributo della società bianconera alla Nazionale A, nel corso 🍌 dei decenni ha portato a identificare il binomio con vari soprannomi: negli anni trenta, si parlò di «Nazio-Juve»;[71][72] sul finire 🍌 degli anni settanta Enzo Bearzot aprì un nuovo ciclo di grandi risultati per la Nazionale basata sul gruppo dei giovani 🍌 giocatori della Juventus guidata all'epoca da Giovanni Trapattoni, che divenne il cosiddetto «Blocco-Juve»;[73] nello scorso decennio infine, con il c.t. 🍌 Cesare Prandelli che poté contare su sei bianconeri tra i titolari al campionato d'Europa 2012 (includendo il reparto difensivo, che 🍌 a posteriori, sarebbe stato noto come la «BBC»), i media coniarono l'appellativo d'«Ital-Juve».[74]
Il record di calciatori in campo provenienti dallo 🍌 stesso club fu quello stabilito dal «Grande Torino», squadra pluricampione d'Italia negli anni quaranta, l'11 maggio 1947: il commissario tecnico 🍌 Vittorio Pozzo schierò nell'amichevole vinta 3-2 sull'Ungheria dieci giocatori granata (Ballarin, Maroso, Rigamonti, Grezar, Castigliano, Menti, Mazzola, Ferraris II, Loik, 🍌 Gabetto) con il solo portiere Sentimenti IV proveniente dalla Juventus.[75] È invece di nove calciatori dello stesso club in campo 🍌 il record nelle competizioni ufficiali: contro l'Ungheria nella Coppa Internazionale 1933-1935 (Juventus), contro la Jugoslavia nella Coppa Internazionale 1955-1960 (Fiorentina) 🍌 e infine contro i Paesi Bassi al campionato del mondo 1978 (ancora Juventus).[71][76] I bianconeri detengono infine il primato assoluto 🍌 di tesserati convocati per la fase finale di un torneo: sia al campionato mondiale di calcio 1934, sia a quello 🍌 del 1978, su ventidue convocati ben nove erano bianconeri.[77]
Commissari tecnici [ modifica | modifica wikitesto ]
Commissari tecnici della nazionale di 🍌 calcio dell'Italia. Lo stesso argomento in dettaglio:
Vittorio Pozzo, l'allenatore con il maggior numero di vittorie in nazionale, oltreché il più 🍌 titolato con due mondiali, un oro olimpico e due Coppe Internazionali.
L'insolita denominazione di commissario tecnico che contraddistingue l'allenatore della nazionale 🍌 calcistica italiana è dovuta al fatto che, ai suoi albori, la squadra fosse guidata da una «commissione tecnica» (di cui 🍌 facevano parte allenatori dei club, dirigenti, preparatori atletici, arbitri e, talvolta, persino giornalisti sportivi), anziché da una singola persona.[78][79] Il 🍌 compito della commissione era quello di allestire il campo da gioco, convocare i giocatori e preparare il vestiario[80] mentre preparare 🍌 atleticamente e allenare la squadra poteva competere a tutti i membri della commissione, oppure essere nominato un singolo componente della 🍌 stessa a tale scopo o anche chiamare una persona esterna.[80]
Salvo qualche occasione in cui venne nominato un commissario unico, le 🍌 commissioni tecniche furono una costante della nazionale fino agli inizi degli anni sessanta, quando si passò in maniera pressoché stabile 🍌 alla scelta di un'unica figura per il ruolo di convocatore e allenatore dei calciatori, ad eccezione di tre occasioni in 🍌 cui si tornò alla scelta della commissione tecnica (di cui l'ultima nel biennio 1975-1977).
Il commissario tecnico (abbreviato in C.T.) è 🍌 detto anche «selezionatore».[79]
I commissari tecnici vittoriosi sono stati Vittorio Pozzo, che ha portato gli Azzurri alla conquista dei mondiali di 🍌 Italia 1934 e Francia 1938, unico allenatore ad aver trionfato in due rassegne iridate, oltre al torneo olimpico di Berlino 🍌 1936 e a due Coppe Internazionali (1927-1930 e 1933-1935), per un totale di cinque titoli che ne fanno il selezionatore 🍌 più vincente della storia del calcio;[81] Ferruccio Valcareggi, vincitore del campionato d'Europa 1968; Enzo Bearzot e Marcello Lippi, conquistatori rispettivamente 🍌 del campionato del mondo 1982 e del campionato del mondo 2006; oltre al selezionatore Roberto Mancini, che ha guidato gli 🍌 Azzurri alla vittoria del campionato d'Europa 2024, ai terzi posti nelle UEFA Nations League 2024-2024 e 2024-2024 e alla finale 🍌 nella Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2024.
Palmarès della nazionale di calcio dell'Italia. Lo stesso argomento in dettaglio:
Campionato mondiale: 4 (record europeo 🍌 condiviso con la Germania)
Coppa Internazionale: 2 (record)
Statistiche e record [ modifica | modifica wikitesto ]
Statistiche e record della nazionale di 🍌 calcio dell'Italia. Lo stesso argomento in dettaglio:
Partecipazioni ai tornei [ modifica | modifica wikitesto ]
La nazionale A dell'Italia ha vinto 🍌 quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006), la massima competizione calcistica 🍌 per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (Messico 1970 e Stati Uniti 1994); inoltre, si è classificata 🍌 terza a Italia 1990 e quarta ad Argentina 1978. Per contro, non ha partecipato alla prima edizione (Uruguay 1930) e 🍌 non si è qualificata a quelle di Svezia 1958, Russia 2024 e Qatar 2024; inoltre, non ha superato il primo 🍌 turno del campionato del mondo in sette occasioni.[82] Ai mondiali l'Italia non ha mai perso nei tempi regolamentari o supplementari 🍌 una partita di quarti di finale o semifinale. Le uniche sconfitte in questi turni sono maturate dopo i tiri di 🍌 rigore: contro l'Argentina in semifinale nel 1990 e contro la Francia ai quarti di finale nel 1998.
L'Italia ha conseguito la 🍌 vittoria nel campionato europeo di calcio per nazioni in due edizioni (Italia 1968 ed Europa 2024) e si è classificata 🍌 seconda in altrettante occasioni (Belgio-Paesi Bassi 2000 e Polonia-Ucraina 2012) e quarta in una occasione (Italia 1980), giungendo complessivamente sei 🍌 volte alle semifinali del torneo (l'altra a Germania Ovest 1988).
Si aggiungono alle suddette vittorie la medaglia d'oro al torneo olimpico 🍌 di Berlino 1936 e quella di bronzo a quello di Amsterdam 1928, in un periodo in cui l'ordinamento olimpico non 🍌 aveva ancora uniformato, secondo il criterio dell'età massima dei giocatori, la composizione delle squadre.
Nella Confederations Cup conta due partecipazioni (2009 🍌 e 2013) e ha ottenuto come miglior risultato il terzo posto nell'edizione del 2013. Il terzo posto è anche il 🍌 miglior risultato degli italiani nella UEFA Nations League, conseguito nelle edizioni 2024-2024 e 2024-2024.
L'Italia ha vinto due Coppe Internazionali (torneo 🍌 europeo nato nel 1927, prima dell'istituzione della UEFA e da questa mai riconosciuto ufficialmente, poi rimpiazzato nel 1960 dal campionato 🍌 europeo) nelle edizioni 1927-1930 e 1933-1935, risultando l'unica squadra ad aver vinto due volte tale competizione.
Campionato del mondo Edizione Risultato 🍌 1930 Non partecipante[83] 1934 Campione 1938 Campione 1950 Primo turno 1954 Primo turno 1958 Non qualificata 1962 Primo turno 1966 🍌 Primo turno 1970 Secondo posto 1974 Primo turno 1978 Quarto posto 1982 Campione 1986 Ottavi di finale 1990 Terzo posto 🍌 1994 Secondo posto 1998 Quarti di finale 2002 Ottavi di finale 2006 Campione 2010 Primo turno 2014 Primo turno 2024 🍌 Non qualificata 2024 Non qualificata
Campionato europeo Edizione Risultato 1960 Non partecipante 1964 Non qualificata 1968 Campione 1972 Non qualificata 1976 🍌 Non qualificata 1980 Quarto posto 1984 Non qualificata 1988 Semifinali 1992 Non qualificata 1996 Primo turno 2000 Secondo posto 2004 🍌 Primo turno 2008 Quarti di finale 2012 Secondo posto 2024 Quarti di finale 2024 Campione
[84] Giochi olimpici Edizione Risultato 1908 🍌 Non partecipante 1912 Turno di qualificazione 1920 Quarti di finale 1924 Quarti di finale 1928 Bronzo 1936 Oro 1948 Quarti 🍌 di finale
Confederations Cup Edizione Risultato 1992 Non invitata 1995 Non invitata 1997 Non qualificata 1999 Non qualificata 2001 Rinuncia[85] 2003 🍌 Rinuncia[86] 2005 Non qualificata 2009 Primo turno[87] 2013 Terzo posto [88] 2024 Non qualificata
UEFA Nations League Edizione Risultato 2024-19 8ª 🍌 in Lega A 2024-21 Terzo posto 2024-23 Terzo posto
Coppa Internazionale Edizione Risultato 1927-1930 Campione 1931-1932 Secondo posto 1933-1935 Campione 1936-1938 🍌 Non terminata[89] 1948-1953 Quarto posto 1955-1960 Quinto posto
Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni
Nota bene: per le informazioni sui risultati 🍌 ai Giochi olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.
Statistiche di squadra [ modifica | modifica 🍌 wikitesto ]
La nazionale di calcio dell'Italia, oltre ad essere una della selezioni più titolate al mondo, occupa anche i primi 🍌 posti delle classifiche inerenti ai risultati accumulati nel totale degli incontri disputati.[90] Su oltre ottanta avversarie incontrate nel corso della 🍌 blaze cassino aposta storia, l'Italia detiene un bilancio positivo nei "testa a testa" con una larga maggioranza di esse, tra le quali 🍌 anche rivali storiche.[91]
Nella classifica storica dei mondiali di calcio gli Azzurri occupano la quarta posizione dietro il Brasile, la Germania 🍌 e l'Argentina, davanti la Francia, l'Inghilterra e la Spagna.[92] Invece nella classifica storica degli europei di calcio, la vittoria al 🍌 campionato d'Europa 2024 ha consentito alla nazionale italiana di posizionarsi al secondo posto dietro la Germania e davanti alla Spagna, 🍌 pur avendo gli iberici un successo in più nella competizione continentale.[93]
Tra le serie record della nazionale di calcio dell'Italia, quello 🍌 principale è stato realizzato nel periodo compreso tra il 10 ottobre 2024 (pareggio al Ferraris contro l'Ucraina) e l'8 settembre 🍌 2024 (vittoria al Mapei Stadium contro la Lituania), gli Azzurri sono rimasti imbattuti per un totale di 37 gare ufficiali 🍌 consecutive, superando nel pareggio a reti bianche contro la Svizzera del 5 settembre 2024 il precedente record per le nazionali 🍌 maschili di 35 partite ufficiali consecutive senza sconfitte, che era detenuto congiuntamente dalla nazionale brasiliana (tra il 16 dicembre 1993 🍌 e il 21 gennaio 1996) e dalla nazionale spagnola (tra il 7 febbraio 2007 e il 24 giugno 2009). Inoltre, 🍌 se si escludono le gare amichevoli da questa serie, gli azzurri detengono anche il record di imbattibilità in gare di 🍌 competizioni per nazionali maschili, avendo realizzato una striscia di 31 partite senza perdere, superando il precedente primato della nazionale spagnola 🍌 (29) nel periodo 2010-2013.
Un importante record detenuto dalla nazionale italiana è quello dei minuti senza subire reti: 1 168.[94] Dalla 🍌 rete subita nella sfida contro i Paesi Bassi nella UEFA Nations League del 14 ottobre 2024,[94] alla rete siglata dall'Austria 🍌 nel secondo tempo supplementare degli ottavi di finale del campionato d'Europa 2024,[94] si sono alternati imbattuti tra i pali i 🍌 portieri Gianluigi Donnarumma (che ha giocato per 987 minuti), Salvatore Sirigu (91 minuti), Alessio Cragno (63 minuti) e Alex Meret 🍌 (27 minuti).[94] Questo record migliora quello precedente di 1 143 minuti, che apparteneva sempre alla nazionale italiana, siglato nel periodo 🍌 tra il 1972 e il 1974.[94] In questo caso la porta azzurra era stata difesa solamente da Dino Zoff,[94] che 🍌 conserva quindi il record di minuti d'imbattibilità di un singolo portiere.
Statistiche individuali [ modifica | modifica wikitesto ]
Il giocatore che 🍌 detiene il maggior numero di presenze con la nazionale A è Gianluigi Buffon con 176 apparizioni, che vanta anche il 🍌 record di incontri disputati da capitano azzurro (80 partite). In entrambe le speciali classifiche ha ottenuto il record superando Fabio 🍌 Cannavaro, che deteneva i primati rispettivamente con 136 presenze (superato l'11 ottobre 2013, in occasione dell'incontro Danimarca-Italia terminato 2-2)[95] e 🍌 79 incontri da capitano (sorpassato quindi in concomitanza dell'ultima gara in nazionale di Buffon, il 23 marzo 2024 quando venne 🍌 disputata l'amichevole Argentina-Italia a Manchester)[96].
Il miglior marcatore della storia azzurra è Gigi Riva, con 35 gol segnati nel periodo di 🍌 militanza in nazionale (1965-1974). Il precedente primato di reti segnate con la maglia azzurra apparteneva a Giuseppe Meazza, che siglò 🍌 33 reti nel periodo 1930-1939. Il record di Meazza venne eguagliato da Riva il 9 giugno 1973 nell'amichevole di Roma 🍌 contro il Brasile, per poi essere superato il 29 settembre dello stesso anno, con una rete in Italia-Svezia terminata 2-0, 🍌 e attestando definitivamente il record a 35 reti il 20 ottobre, in occasione di Italia-Svizzera conclusa 2-0.
Tifoseria e rivalità [ 🍌 modifica | modifica wikitesto ]
La manifestazione al Circo Massimo, con settecentomila partecipanti, nel 2006 per festeggiare il quarto titolo mondiale 🍌 vinto dall'Italia.
Secondo le statistiche commissionate dalla FIGC, nel 2024 il 59% degli italiani dichiarava di essere interessato alle vicende della 🍌 nazionale A.[97] Questo seguito per la nazionale maggiore maschile si traduce in un 37% dei tifosi che dichiara di aver 🍌 assistito allo stadio ad almeno 2 incontri degli Azzurri.[98] L'interesse per la nazionale varca anche i confini dell'Italia, poiché il 🍌 38% degli emigrati italiani nel mondo dichiara di riconoscersi nei colori azzurri e di seguirne in modo assiduo gli incontri.[98]
Il 🍌 tifo per la nazionale italiana assume però una maggiore passione in concomitanza con le fasi finali del campionato mondiale o 🍌 dell'europeo, se questa è tra le partecipanti all'evento. In molti balconi o terrazze delle abitazioni italiane si assiste all'esposizione della 🍌 bandiera d'Italia.[99] Per gli incontri degli Azzurri nei suddetti tornei, vengono spesso allestiti dei maxischermi, da parte delle amministrazioni comunali, 🍌 nelle principali piazze delle città d'Italia[100] ma anche da parte di privati in pubblici esercizi come bar, pub, lidi[101] e, 🍌 in caso di vittoria della gara, si assiste ai caroselli di auto dei tifosi per le strade dei centri urbani,[100][101] 🍌 aumentando la partecipazione in proporzione agli stessi con vari i passaggi di turno nel torneo, ai quali si aggiungono numerosi 🍌 spettacoli pirotecnici nei cieli delle città italiane in caso di successo finale dell'evento.[100]
Little Italy a New York durante il periodo 🍌 di un mondiale.
Capita, non di rado, che tutte le sopracitate manifestazioni spontanee di tifo per gli Azzurri si riscontrino anche 🍌 nelle grandi città di ogni continente, se sono presenti numerose comunità di emigrati italiani.[102][103][104] Spesso le vittorie dell'Italia in una 🍌 determinata nazione, sono state anche motivo di riscatto sociale per gli italiani ivi residenti, come accadde in Germania nel 2006.[105] 🍌 E proprio questi ultimi sono stati spesso i maggiori supporters, agli allenamenti e allo stadio, nelle varie rassegne continentali o 🍌 mondiali disputate all'estero.[106] Per tali motivi, ad esempio, all'epoca del torneo mondiale di Stati Uniti 1994, la Federcalcio chiese e 🍌 ottenne dalla FIFA che l'Italia venisse inserita nel girone in cui vi erano gli incontri da disputare a New York, 🍌 metropoli con una forte immigrazione italiana.[107]
Le maggiori manifestazioni organizzate in onore della nazionale, si ebbero il giorno seguente alle vittorie 🍌 al campionato del mondo 2006[108] e al campionato d'Europa 2024 (svolto nel 2024).[109] In entrambe le occasioni, la squadra vincitrice 🍌 della coppa tornò nella capitale dalla sede della finale del torneo e, dopo essere stata ricevuta prima al Palazzo del 🍌 Quirinale dal Presidente della Repubblica italiana[108][109] e successivamente a Palazzo Chigi dal Governo,[108][109] effettuò un giro su un autobus scoperto 🍌 (mostrando il trofeo vinto) lungo le principali strade del centro storico di Roma.[108][109] Nel 2006 i festeggiamenti erano già iniziati 🍌 prima dei due ricevimenti ufficiali, con un milione di fan che "scortò" a bordo strada il pullman azzurro,[108] senza soluzione 🍌 di continuità dall'aeroporto di Fiumicino (dove vi fu anche il passaggio delle Frecce Tricolori nei cieli dell'area metropolitana di Roma)[108] 🍌 fino ai palazzi delle istituzioni, e si conclusero a notte inoltrata al Circo Massimo davanti a settecentomila persone,[108] evento che 🍌 non poté essere replicato nel 2024, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19.
Le prime rivalità della nazionale di 🍌 calcio italiana sono state quelle, negli anni venti e trenta dello scorso secolo, con Austria,[110] Ungheria,[111] Uruguay e Cecoslovacchia; queste, 🍌 nel corso dei decenni successivi, sono state sostituite dalle rivalità con le altre due big sudamericane (Argentina e Brasile), ma, 🍌 soprattutto, con le altre grandi potenze del calcio europeo vincitrici di uno o più titoli mondiali: Francia, Germania, Inghilterra e 🍌 Spagna.
La nazionale italiana di calcio vanta altresì un singolare primato: tutti e sette i titoli ufficiali vinti dagli azzurri sono 🍌 stati ottenuti tra le mura domestiche (Roma, campionato del mondo 1934 e campionato d'Europa 1968) o in casa delle altre 🍌 quattro rivali calcistiche europee (Parigi, campionato del mondo 1938; Madrid, campionato del mondo 1982; Berlino, Olimpiade 1936 e campionato del 🍌 mondo 2006; Londra, campionato d'Europa 2024); l'Italia ha dunque alzato al cielo un trofeo in tutte e cinque le grandi 🍌 capitali dell'Europa occidentale.[112]
Francia
I due capitani di Francia e Italia, Trésor e Zoff, si salutano prima dell'amichevole di Napoli dell'8 febbraio 🍌 1978.
La rivalità calcistica tra la nazionale italiana e la Francia trova radici ben profonde e non solo legate al mondo 🍌 del calcio. Sussiste da sempre tra i due paesi un rapporto di amore-odio contraddistinto dal rispetto e dalla stima reciproci, 🍌 ma accompagnato spesso da scherno e competizione, a livello economico-commerciale ma anche culturale.[113] Anche per questo motivo le loro sfide 🍌 sono molto sentite da giocatori, dirigenti, giornalisti e tifosi.[114]
La prima sfida avvenne nel 1910 a Milano, con gli Azzurri alla 🍌 loro prima partita della storia e con il risultato finale di 6-2 per i padroni di casa. La rivalità iniziò 🍌 tuttavia sul finire degli anni novanta, quando al campionato del mondo 1998, giocato proprio in Francia, le due nazionali si 🍌 scontrarono nei quarti di finale, con i Bleus che vinsero ai tiri di rigore. Due anni dopo, la sfida si 🍌 ripropose in finale del campionato d'Europa 2000 a Rotterdam e la Francia vinse ancora sugli Azzurri, pareggiando al termine dei 🍌 tempi regolamentari e segnando ai supplementari il decisivo golden goal.[115] La rivincita italiana avvenne nel campionato del mondo 2006 con 🍌 la finale di Berlino ancora tra Francia e Italia, e gli Azzurri vinsero il titolo mondiale sui francesi ai tiri 🍌 di rigore, successivi a un incontro ricco di episodi incandescenti.[115]
Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate 🍌 per nove volte: cinque alla Coppa del Mondo FIFA (quarti di finale al Francia 1938, fase ai gironi al Argentina 🍌 1978, ottavi di finale al Messico 1986, quarti di finale al Francia 1998 e finale del Germania 2006),[116] due al 🍌 Campionato europeo UEFA (finale di Euro 2000 e fase a gironi di Euro 2008)[116] e due ai Giochi olimpici (Anversa 🍌 1920 e Amsterdam 1928).[116]
Germania
La targa commemorativa della partita del secolo tra Italia e Germania Ovest, apposta all'esterno dell'Estadio Azteca.
La rivalità 🍌 calcistica tra la nazionale italiana e la Germania (tra il 1949 e il 1990 identificata come Germania Ovest) è spesso 🍌 ribattezzata come il «derby d'Europa»,[117] anche in virtù del fatto che le due squadre sono le più titolate in Europa 🍌 e tra le più titolate al mondo.[117]
La prima sfida avvenne nel 1923 a Milano, con gli Azzurri che superarono i 🍌 tedeschi per 3-1 dando inizio a un classico del calcio mondiale,[117] ma la vera rivalità ebbe inizio il 17 giugno 🍌 1970 a Città del Messico, quando nella semifinale del campionato del mondo 1970 l'Italia riuscì a vincere per 4-3, al 🍌 termine dei tempi supplementari, in quella che fu in seguito definita come la «Partita del secolo».[117] Successivamente, l'apice delle sfide 🍌 tra Germania e Italia si ebbe al campionato del mondo 1982, quando le due formazioni si affrontarono a Madrid in 🍌 finale, con la nazionale italiana vincitrice del suo terzo titolo mondiale sconfiggendo la Germania Ovest per 3-1.
Ad aumentare la rivalità 🍌 calcistica tra Germania e Italia ha contribuito il fatto che gli ultimi due campionati del mondo disputati sul territorio delle 🍌 due nazioni siano stati vinti dalla nazionale rivale:[117] al mondiale di Italia 1990 vinsero i tedeschi[117] (in finale contro l'Argentina 🍌 che aveva a blaze cassino aposta volta eliminato gli Azzurri) mentre il torneo di Germania 2006 fu conquistato dall'Italia che in semifinale 🍌 a Dortmund superò per 2-0 proprio i padroni di casa.[117]
Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate 🍌 per undici volte: cinque alla Coppa del Mondo FIFA (Cile 1962, semifinale del Messico 1970, Argentina 1978, Spagna 1982 e 🍌 Germania 2006)[118], quattro al Campionato europeo UEFA (fase a gironi a Euro 1988, fase a gironi a Euro 1996, semifinali 🍌 a Euro 2012 e quarti di finale a Euro 2024) e due nella fase a gironi della UEFA Nations League 🍌 (2024).[118] Le numerose sconfitte dei tedeschi nei tornei ufficiali sono un fatto calcistico molto sentito in Germania, tanto che questo 🍌 record negativo fa sì che l'Italia sia definita «il più grande incubo calcistico», «una nemesi», e che l'ex presidente della 🍌 federazione calcistica tedesca (DFB) Wolfgang Niersbach ritenne che un incontro con l'Italia, anche se amichevole, non debba essere considerato soltanto 🍌 una partita, ma «una competizione per il prestigio e l'onore».[119][120]
Inghilterra
I capitani Giacinto Facchetti e Bobby Moore nei convenevoli di rito 🍌 prima dell'amichevole del 14 giugno 1973
La rivalità calcistica tra la nazionale italiana e l'Inghilterra è il simbolo soprattutto di un 🍌 diverso approccio culturale e metodologico al calcio degli Azzurri rispetto alla nazionale «dei tre leoni».[121] Calcisticamente, tra le due nazioni 🍌 c'è anche una forte competizione a livello di club.[122]
La prima sfida avvenne nel 1933 a Roma e terminò con un 🍌 pareggio per 1-1; il secondo incontro fu disputato l'anno seguente a Londra e passò alla storia come la «battaglia di 🍌 Highbury»: l'Italia qualche mese prima si era laureata campione del mondo e la partita fu presentata come decisiva per stabilire 🍌 a chi spettasse la supremazia mondiale. Dopo due minuti di gioco gli azzurri rimasero in dieci uomini per l'infortunio del 🍌 centromediano Luis Monti (in quel periodo non erano previste sostituzioni) e nel giro di dieci minuti si trovarono in svantaggio 🍌 di 3 reti a 0. La partita si trasformò, per l'appunto, in una battaglia e nel secondo tempo l'Italia accorciò 🍌 le distanze con due gol di Giuseppe Meazza, che negli ultimi minuti colpì la traversa con un colpo di testa. 🍌 L'incontro finì 3-2 per gli inglesi, ma la grande prestazione degli azzurri valse loro il titolo di «leoni di Highbury».[123][124]
La 🍌 sfida più importante tra le due nazionali è avvenuta nel 2024, in occasione della finale del campionato d'Europa 2024 allo 🍌 stadio di Wembley: l'incontro fu vinto dagli Azzurri per 3-2 ai tiri di rigore (1-1 dopo i tempi supplementari), successo 🍌 che valse loro il secondo titolo europeo.[125]
Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per sette volte: 🍌 due volte alla Coppa del Mondo FIFA (Italia 1990 e Brasile 2014)[125], tre volte al Campionato europeo UEFA (Italia 1980, 🍌 Polonia-Ucraina 2012 ed Europa 2024) e due volte nella fase a gironi della UEFA Nations League (2024).[125]
Spagna
La rivalità calcistica tra 🍌 la nazionale italiana e la Spagna è a volte indicata come «derby del Mediterraneo»[126] ed è più recente rispetto ad 🍌 altre rivalità, essendosi formata e rafforzata nel terzo millennio, in coincidenza col periodo più florido delle Furie Rosse.
La prima sfida 🍌 avvenne nel 1920 ad Anversa, nelle semifinali del torneo di consolazione di calcio ai Giochi della VII Olimpiade, dove gli 🍌 spagnoli vinsero per 2-0. La successiva rivalità calcistica tra le due nazioni fu però maggiore a livello di club, nelle 🍌 competizioni UEFA, in cui Italia e Spagna hanno goduto di periodi di rispettivo dominio. I frequenti incontri tra i club 🍌 hanno portato i giocatori d'élite a familiarizzare l'uno con l'altro quando si incontrano a livello nazionale.[127] Anche le squadre Under 🍌 21 delle due nazioni, tra le più forti al mondo, sono riconosciute come rivali. L'apice delle sfide tra Azzurri e 🍌 spagnoli è stata la finale del campionato d'Europa 2012, con le Furie Rosse che dominarono l'incontro vincendo per 4-0, conquistando 🍌 il loro terzo titolo di campioni d'Europa e il secondo consecutivo.[128]
Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono 🍌 affrontate per diciassette volte: tre alla Coppa del Mondo FIFA (due volte a Italia 1934 e una a Stati Uniti 🍌 1994),[128] sette volte al Campionato europeo UEFA (Italia 1980, Germania Ovest 1988, Austria-Svizzera 2008, due volte a Polonia-Ucraina 2012, Francia 🍌 2024 ed Europa 2024),[128] una volta alla FIFA Confederations Cup (2013),[128] quattro volte ai Giochi olimpici (Anversa 1920, Parigi 1924 🍌 e due volte ad Amsterdam 1928)[128] e due volte nella fase finale di UEFA Nations League (2024 e 2024).
Brasile
Pelé e 🍌 Sandro Mazzola entrano in campo per l'amichevole del 12 maggio 1963.
La rivalità calcistica tra l'Italia e il Brasile è conosciuta 🍌 anche come «clássico mundial» in portoghese o «derby del Mondo» in italiano, in quanto mette di fronte due delle nazioni 🍌 calcistiche di maggior successo a livello globale, avendo raggiunto nove Coppe del Mondo tra i due paesi. A differenza delle 🍌 sfide con le squadre europee, con le quali sussiste una rivalità più accesa, essendo il Brasile una nazionale sudamericana, con 🍌 i verdeoro sono limitati i confronti nell'ambito delle competizioni intercontinentali, sebbene siano state giocate varie amichevoli. La sfida è stata 🍌 per due volte la finale del campionato mondiale, unico caso assieme a Germania - Argentina (ultimo atto della rassegna iridata 🍌 in tre occasioni).[129][130][131]
Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per sette volte: cinque volte al Mondiale 🍌 (Francia 1938, Messico 1970, Argentina 1978, Spagna 1982 e Stati Uniti 1994)[132] e due volte alla FIFA Confederations Cup (2009 🍌 e 2013).[132]
La prima sfida in assoluto fu ai Mondiali di Francia 1938, in semifinale. I sudamericani, convinti di centrare la 🍌 qualificazione alla finale, avevano prenotato un aereo per Parigi e tenuto in panchina Leônidas (in vista dell'impegno conclusivo).[133] Il risultato 🍌 finale premiò invece gli uomini di Vittorio Pozzo, vittoriosi per 2-1.
Il successivo confronto in ambito mondiale fu nel 1970, durante 🍌 la finale di Città del Messico. I verdeoro trionfarono per 4-1, dopo aver chiuso in parità il primo tempo: il 🍌 successo comportò l'assegnazione in via definitiva del trofeo dedicato a Jules Rimet, poiché la FIFA aveva deliberato che la versione 🍌 originale della coppa venisse assegnata alla nazionale che avesse raggiunto per prima le tre affermazioni (sino a quel momento, l'Italia 🍌 e il Brasile potevano vantare due vittorie a testa). L'Italia si "vendicò" nell'edizione di Spagna 1982, allorché si impose per 🍌 3-2 nell'ultima gara del secondo turno, guadagnando il passaggio alle semifinali. Tra i tifosi della Seleção, la partita è ricordata 🍌 come «tragedia del Sarriá». È questa l'ultima affermazione azzurra sui rivali, che dodici anni dopo fecero proprio il trofeo battendo 🍌 la squadra di Arrigo Sacchi nella finale del mondiale di Stati Uniti 1994, il primo deciso ai rigori.
Argentina
Più che un'acerrima 🍌 rivalità, la sfida con l'Argentina è un derby internazionale, poiché buona parte della popolazione argentina è di ascendenza italiana. Inoltre 🍌 le due società più blasonate del calcio locale (Boca Juniors e River Plate) sono state fondate da genovesi.
Nei principali tornei 🍌 per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per sei volte: in cinque edizioni consecutive della Coppa del Mondo FIFA 🍌 (Germania Ovest 1974, Argentina 1978, Spagna 1982, Messico 1986, Italia 1990) e nella Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA 2024.[134]
Il primo incontro 🍌 fu un'amichevole giocata a Roma nel 1954: gli Azzurri vinsero per 2-0 contro i Biancocelesti.[134] L'unico episodio controverso nelle sfide 🍌 tra le due squadre, si verificò nel 1990, quando l'Italia padrona di casa cedette in semifinale ai rivali (perdendo ai 🍌 rigori, dopo l'1-1 al termine dei supplementari) nella gara giocata al San Paolo di Napoli (teatro delle imprese di Maradona 🍌 con la squadra partenopea): durante la finale all'Olimpico di Roma la tifoseria azzurra sostenne l'altra formazione, la Germania Ovest poi 🍌 vincitrice, e Maradona, capitano della squadra argentina, insultò in mondovisione il pubblico che aveva fischiato i suoi già durante l'esecuzione 🍌 dell'inno.[135]
Uruguay
Il primo confronto con l'Uruguay fu quello ai Giochi olimpici 1928: in semifinale, i sudamericani si imposero per 3-2. Le 🍌 due squadre si ritrovarono dopo oltre quarant'anni, nel primo turno dei Mondiali di Messico 1970: l'incontro finì 0-0 ed entrambe 🍌 accedettero ai quarti di finale.
Nei principali tornei per nazionali, le due formazioni si sono affrontate per cinque volte: tre volte 🍌 alla Coppa del Mondo FIFA (Messico 1970, Italia 1990, Brasile 2014),[136] una volta alla FIFA Confederations Cup (2013)[136] e una 🍌 volta ai Giochi olimpici (Amsterdam 1928).[136]
La sfida più importante tra le due nazionali è stata la finale per il terzo 🍌 posto della Confederations Cup 2013, in cui gli Azzurri conquistarono il bronzo ai tiri di rigore dopo il 2-2 dei 🍌 tempi supplementari.[137]
Altre rivalità
Una minore rivalità, piuttosto affievolita, vi è con la Svizzera, che era sentita principalmente dagli emigranti italiani in 🍌 terra elvetica. Anche per la vicinanza fra i due paesi, la nazionale rossocrociata è quella più affrontata dalla nazionale italiana. 🍌 Ben altre rivalità, molto forti, vi sono con due nazioni di recente formazione quali Slovenia e Croazia; dovute piuttosto a 🍌 motivi storici che non calcistici.[138][139] Sebbene queste rivalità non siano generalmente sentite come quelle verso Francia o Germania, gli incontri 🍌 con Slovenia e Croazia hanno finora rappresentato gli unici casi in cui i tifosi Azzurri, solitamente tranquilli, siano stati coinvolti 🍌 in scontri di curva.[140][141] Uno dei casi più emblematici è l'amichevole del 21 agosto 2002 Italia-Slovenia (0-1), che doveva rappresentare 🍌 anche una sorta di festa di commiato per Bruno Pizzul quale telecronista della nazionale. La gara, giocata a Trieste (dov'è 🍌 molto sentita la rivalità coi vicini sloveni), viene principalmente ricordata per i numerosi scontri fra le due tifoserie, qualche tentata 🍌 invasione di campo e alcuni accenni di rissa anche fra i calciatori.[140]
Le altre rivalità non sono storiche, ma più che 🍌 altro segnate da episodi limitati o sporadici. Impossibile non citare il Cile e la famosa Battaglia di Santiago, rivalità sorta 🍌 e finita in quell'anno dopo un'inopportuna campagna mediatica della stampa italiana nei confronti della città capitale cilena che suscitò aspre 🍌 polemiche nello Stato sudamericano, accrescendo notevolmente la tensione prima della partita, terminata poi in maniera decisamente poco felice. Le partite 🍌 successive coi cileni sono tornate a giocarsi senza problemi.
Un ricordo senz'altro negativo è legato anche alle scandinave Danimarca e Svezia, 🍌 famose soprattutto per il 2-2 che condannò gli azzurri all'eliminazione dal campionato europeo di calcio 2004; in particolare alla Svezia 🍌 si deve anche la dolorosa mancata qualificazione al campionato del mondo 2024. Curioso inoltre notare che l'unico precedente nel quale 🍌 l'Italia mancò la qualificazione ai mondiali fu in quelli del 1958, giocatisi proprio in Svezia; e la mancò anche agli 🍌 europei del 1992, sempre svoltisi nel paese scandinavo.
Altri ricordi negativi per la nazionale italiana sono legati alle due rappresentative coreane: 🍌 la Corea del Nord sconfisse clamorosamente gli Azzurri per 1-0 al campionato del mondo 1966 causandone l'eliminazione al primo turno 🍌 (partita nella quale l'Italia giocò per circa un'ora con un uomo in meno per l'infortunio occorso a Giacomo Bulgarelli), mentre 🍌 la Corea del Sud padrona di casa estromise l'Italia al golden goal agli ottavi di finale del campionato del mondo 🍌 2002, in una partita segnata dal contestato arbitraggio di Byron Moreno. L'Italia non ha più incontrato queste due nazionali in 🍌 gare ufficiali.
Rosa attuale [ modifica | modifica wikitesto ]
Calciatori della nazionale italiana. Lo stesso argomento in dettaglio:
Lista dei giocatori convocati 🍌 dal CT Luciano Spalletti per le partite di qualificazione al campionato d'Europa 2024 contro Macedonia del Nord e Ucraina rispettivamente 🍌 del 17 e 20 novembre 2024.[142]
Presenze e reti aggiornate al 20 novembre 2024, dopo la partita contro l'Ucraina.
Staff tecnico [ 🍌 modifica | modifica wikitesto ]
Lo staff della nazionale si compone del team manager, del capo delegazione, dal commissario tecnico, che 🍌 allena, convoca e schiera in campo gli atleti ed è assistito da quattro vice-allenatori. Ad aiutare gli allenatori, ci sono 🍌 il preparatore dei portieri, i preparatori atletici, i medici, i fisioterapisti, l'osteopata, il nutrizionista, il match analyst e il segretario.
Dati 🍌 aggiornati al 2 settembre 2024.[143]
Rose del passato [ modifica | modifica wikitesto ]
FIFA Confederations Cup
Nota bene: per le informazioni sulle 🍌 rose successive al 1948 visionare la pagina della nazionale olimpica.
AA.VV., Azzurri 1910-1983 - Storia della nazionale di calcio tre volte 🍌 campione del mondo , Milano, Rizzoli-Corriere della Sera, 1983, ISBN 88-17-24206-3.
AA.VV., Coverciano Centro Tecnico Federale 1958 - 2024 Storia di 🍌 un luogo e degli uomini che lo hanno reso leggenda , Firenze, Giunti, 2024, ISBN 9788809879331.
Almanacco Panini 2003.
Carlo Chiesa, La 🍌 grande storia del calcio italiano , Guerin Sportivo, 2012- 1.a puntata: 1898-1907 , pp. 1–16, in Guerin Sportivo #4 (aprile 🍌 2012), pp. 83–98. 2.a puntata: 1908-1910 , pp. 17–32, in Guerin Sportivo #5 (maggio 2012), pp. 83–98. 3.a puntata: 1910-1912 🍌 , pp. 33–48, in Guerin Sportivo #6 (giugno 2012), pp. 83–98.
, Guerin Sportivo, 2012-
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